OLTRE IL PANE ANCHE LE ROSE
FONDAZIONE COMUNITARIA DEL VARESOTTO
BANDO PRO-ACCOGLIENZA UCRAINI 2022
Dal 1 Luglio al 31 Dicembre 2022
Sin dal 27 febbraio Varese si è attivata per essere pronta ad accogliere i profughi ucraini. Dichiarava il sindaco Galimberti: “Ci troviamo di fronte a un possibile arrivo di profughi in Europa, famiglie con bambini in fuga dalla guerra. …… Importante sarà anche convogliare in azioni coordinate il desiderio di partecipazione che molti cittadini hanno già espresso. È importante tener conto che si tratta in prevalenza di donne con bambini e che probabilmente si tratterà di una permanenza a medio lungo termine, con la necessità di predisporre luoghi d’accoglienza stabili e strutturati. …È importante essere pronti, considerando tutti gli aspetti dell’accoglienza, dai bisogni primari, come cibo e alloggi, ad altri come l’aspetto linguistico ed educativo, data la presenza di molti bambini”.
A questo incontro è seguita l’attivazione di una rete tra Comune, Curia, Caritas, Croce Rossa Varese, Banco Nonsolopane e Cooperativa Ballafon, per coordinare a livello territoriale la gestione dell’accoglienza.
All’interno di questa rete, la cooperativa Ballafon ha messo a disposizione la propria struttura di accoglienza sia come abitazioni che come servizi. Il progetto è stato avviato ai primi di luglio e si concluderà il 31 dicembre.
Durante il progetto sono state seguite circa 80 persone di cui 15 minori.
Nella cooperativa Ballafon si è organizzato un corso di italiano con un’insegnante ucraina laureata in italiano. La scelta dell’insegnante ucraina è stata fatta per favorire l’inserimento delle persone accolte, per farle sentire “a casa”.
Nel progetto “Oltre il pane anche le rose” si vuol perseguire l’obiettivo di un’accoglienza a misura di persona, che tenga conto della cultura e abitudini degli ospiti.
Questo progetto offre, sia agli ospiti di Ballafon che ad altri ospitati in famiglie o centri in Varese e provincia e in collaborazione con la comunità ucraina, la possibilità di essere aiutati a superare le difficoltà del primo inserimento continuando l’insegnamento dell’italiano e l’aiuto nel disbrigo delle pratiche burocratiche, ma anche favorendo il ben-essere di adulti e bambini così provati dalla guerra con la presenza di uno psicologo.